Frequento Piombino da anni ma non avevo mai girato l’angolo.
Strano.
Voltare significa dare una chance in più al fato, accogliere nuove prospettive dall’orizzonte dei possibili.

Stamane mi sono imbattuto in uno studiolo, il pittore era all’opera e sono entrato. Marx, Lenin, bandiera rossa la trionferà, la nascita del PCI cent’anni fa, mancano ancora una dozzina di omini ma ci vuole del tempo, mi racconta, le cose vanno fatte pian piano.
Si chiama Giorgio Contigiani, con precisione carabiniera mi si presenta come Contigiani Giorgio. Un tempo lavorava in acciaieria. Custodisce un pezzo di storia importante, me lo narra.

Chiede il mio punto di vista, ho simpatie radicali e antipatie verso martiri e santini (a meno che non siano Miles e John) ma conosco, riconosco e ammiro quel contributo alla democrazia, anche in termini di anticorpi, d’altronde ho avuto il nonno partigiano, ognuno cura la sua memoria e la muta in terapia collettiva.
Si dialoga. Tutto va e tutto viene, tutto scompare e tutto ricresce.