Gli alberi hanno sempre ragione.
Lo sapevano anche Tolkien, la Foresta di Fangorn e gli Ent.
Noi umani siamo alberi volanti, in movimento, con le radici ben piantate nel cielo, troppo spesso dalla parte del torto.
Non ci sono alberi al mare. Un cielo lungo lungo sulla sabbia. C’è chi ha radici ficcate sotto l’ombrellone, chi profonde in ammollo, chi è sradicato perché orizzontale e sospeso per spremersi il sole sulla pelle.

Tornando dalla darsena abbiamo ascoltato Brilliant Trees. Quante radici nei libretti dei dischi, mappe di territori sonori, psicogeografie emozionali.
Nel primo Lp di David Sylvian c’era Jon Hassell. È andato via qualche giorno fa, si è dissolto in una nube di ottoni, quarti mondi, tecnologie e riti. Avrà riconnesso le sue radici in altri equinozi.
Un giornale locale nel pezzo di commiato ha scritto Jon Hassel. Gli alberi non avrebbero mai sbagliato.