A Beethoven e Sinatra preferisco l’insalata…
Entrando in punta di piedi nell’impero soggettivo del de gustibus, preferisco i Beatles agli Stones (ma di poco), le castane alle bionde, le desert boots ai sandali.
Il verbo preferire.
È un concetto relazionale, benché avverso. Mette in connessione, ancorché in paragone. È funzionale al movimento: prae-ferre, portare avanti. Inoltre invoglia alla volontà poiché presume una valutazione, un confronto, quindi una scelta. Senza l’altro da sé non si conosce, né si può preferire.
Bisognerebbe ricordarlo agli avi delle reclame.
… A Vivaldi l’uva passa che mi dà più calorie.