Michel Foucault considerava i suoi libri come delle cassette degli attrezzi dalle quali prelevare strumenti per scardinare i sistemi di potere. Compresi quelli che avevano dato vita ai suoi lavori.
Quando mi ritrovo sugli scaffali penso spesso alla funzione, alla provenienza e alla destinazione dei miei saggi. Con le collane Hoepli Ezio Guaitamacchi ha portato in libreria una proposta corale e multiforme di testo musicale: ad esempio le recenti uscite di Storia del Metal o Rino Gaetano sono l’occasione per una lettura a più livelli, con contributi, testimonianze e testi iconici. Per il mio Battisti ebbi la fortuna e l’onore di dialogare con tanti musicisti italiani e stranieri che avevano lavorato con lui: amo l’idea dei libri polifonici, a patto che ci sia dietro una regia salda.
Sto raccogliendo spunti e idee, anche visive e tattili, per un nuovo lavoro. Da quando ho deciso di rompere il circolo della serialità leggo i Pensieri di Marco Aurelio in chiave aleatoria, oracolare, sapendo bene che tutto va e tutto torna. Oggi mi è balzato agli occhi il frammento 30 del Libro V: condurre gli essere eminenti a reciproca concordia.
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