– Giovanni, salendo al Cerreto l’abbiamo vista proprio bene…
– Cosa?
– La Pietra di Bismantova!
– Hai visto che bella? Sembra un altare.

Alcuni ci vedono il profilo di una nave, per gli inarrestabili dell’arrampicata è una via verticale da sfidare, per i geometri una imponente figura trapezoidale. Per Rosaria e me è stata una visione fugace ma magnetica, tra una curva e l’altra, tipo roccia da culto solare, picnic a Hanging Rock. Per Raffaele Crovi la copertina di Appennino: avventure in un paesaggio.

Nello studio e negli incroci di letture per entrare nel clima bretone di Ko de mondo e dei primi CSI, la salita tosco-emiliana tra le pagine di questo libro è stata decisiva. Un racconto corale pieno di nomi persone fatti luoghi detti dicerie cibi inciuci, d’altronde lo stesso Ferretti e il mio editore hanno confermato: Raffaele era una deliziosa comare, da Windsor al crinale tosco-emiliano. Un imbattuto e indiscusso titolare di un fittissimo reticolo di conoscenze su un territorio pieno zeppo di doppie come Ventasso Vetto Villa Minozzo Canossa.

Nella stesura del mio imminente libro su Ko de mondo dei CSI, scoprire e gustare Appennino è stato importante. Lontanissimo dal clima bretone, è un romanzo corale in un paesaggio che parla.
Dal 24 aprile scopriremo il perchè:
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