La popolare band, simbolo del rock italiano degli anni ’90, trionfa nella raccolta fondi per produrre il nuovo album. Un’operazione culturale e imprenditoriale all’insegna dell’indipendenza

ESTRA
Crowdfunding nuovo album

«Sembra un sogno, ma è tutto vero. Siamo al lavoro da tempo: oltre due anni, se le date sono importanti. Per la prima volta nella nostra storia, lo stiamo facendo da soli. Nessuna pressione, aspettativa o compromesso. Da soli però non abbiamo forze sufficienti: serve la vostra generosità per trasformare le nostre nuove canzoni in un album che ci pare importante e diverso da tutto. Ci pare anche uno specchio che riflette il mondo intorno a noi, che sia contemporaneo. Ci pare anche inconfondibilmente ESTRA».

Un crowdfunding fa riemergere un pezzo fondamentale di storia del rock italiano e rivela un amore mai sopito per una delle band più importanti degli anni ’90: gli Estra. Protagonisti del rock nostrano tra anni ’90 e 2000 insieme a CSI, Afterhours, Marlene Kuntz e Timoria, gli Estra si sono fermati nel 2003 ma il loro rock d’autore è rimasto impresso nella memoria, tanto che i pochi concerti degli anni successivi hanno sempre raccolto un eccezionale responso del pubblico, che non li ha mai dimenticati. Così nel 2020 il quartetto trevigiano ha cominciato a ragionare sull’ipotesi di un ritorno vero e proprio, con un album ma ancor prima con una visione, un’idea. Nella primavera del 2021 ha preso il via un lungo processo di scrittura di nuovi brani e dopo due anni di lavoro gli Estra sono entrati in studio per registrare i provini.

Consapevoli del fatto che l’industria discografica non sarà interessata a investire su di loro, hanno chiamato a raccolta il proprio pubblico optando per il crowdfunding. La campagna di raccolta fondi è stata lanciata il 10 luglio 2023 sulla piattaforma Produzioni dal Basso. Risultato fulmineo: l’obiettivo prefissato per coprire i costi di produzione del disco (€ 20.000) viene raggiunto e superato nell’arco di sole due settimane esatte e non accenna a fermarsi. Considerando che il numero di fan visibili (che oggi si tende a identificare con i follower sulle piattaforme social) non è oceanico, il risultato è straordinario, soprattutto perché è stato raggiunto senza alcun investimento promozionale o in comunicazione. È un vero e proprio movimento spontaneo di affetto e fiducia dei fans. Di questo si è accorto anche Produzioni dal Basso, tanto da offrire al gruppo il supporto necessario per migliorare ulteriormente e massimizzare il risultato finale.

La reazione del pubblico ha incoraggiato il gruppo ad alzare l’asticella. Consci del fatto che una condizione di indipendenza passa necessariamente per una disponibilità economica, gli Estra propongono il modello di una piccola “cottage industry”, agile e nitidamente orientata, che si riserva di dialogare con le figure professionali del music business, affermando però il proprio diritto di scelta e autodeterminazione artistica. Si può uscire dai meccanismi devastati dell’industria musicale, purché il progetto sia di qualità elevata e soprattutto sostenibile: una prassi consolidata in Italia per gli esponenti del cantautorato alternativo, ma meno nota alle rock band.

Le poche indiscrezioni promettono un disco duro, descrittivo del nostro tempo e delle sue contraddizioni apparentemente irrisolvibili. Un lavoro che si oppone al dilagante appiattimento della cultura e del pensiero, anche in senso politico. Soprattutto, un album che pone domande fondamentali a ciascuno, rifuggendo da risposte univocamente schierate. Non è stata annunciata la data di uscita, la produzione sarà degli Estra con alcuni preziosi contributi di arrangiamento e strutturazione dei brani da parte di una figura internazionale come Giovanni Ferrario, che ha seguito anche le fasi iniziali della registrazione. Il dato più sorprendente è che in pochissimo tempo gli Estra abbiano venduto a scatola chiusa quasi cinquecento copie di un album che ancora non esiste e del quale non è stato neppure annunciato il titolo. Un dono dei fans che solo la trasparenza, la serietà e la storia di qualità che caratterizzano il vissuto della band può giustificare. Questo solo dato sarebbe sufficiente ad aprire un dibattito urgente sul senso del termine “indipendente” nella musica italiana. E potrebbe aprire nuove prospettive, per gli artisti più di nicchia.

Raccolta fondi:
https://www.produzionidalbasso.com/project/estra-nuovo-album/